Capodanno a L' Aquila: La Follband

mercoledì 30 dicembre 2009

La Follband

La Follband
Cinque volontari Aifo dell'Aquila suonano nelle piazze italiane per diffondere il pensiero di Raoul Follereau
Il Gruppo nasce per iniziativa del Gruppo AIFO di L'Aquila nell'anno 1994.
Il Gruppo è componente operativa periferica dell'Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau ONG - ONLUS - sede nazionale Bologna - che opera in ambito di coopeerazione sanitaria soprattutto nei confronti delle persone affette dal morbo di Hansen (lebbra) unitamente a disabili ed infanzia disagiata presenti nei Paesi del Sud del Mondo e per lo sviluppo sociale di queste popolazioni.

Lo scopo di tale iniziativa è quello di utilizzare uno spettacolo musicale per diffondere su piazze laiche e teatri il pensiero di Raoul Follereau e la conoscenza di AIFO.
La FOLLBAND è anche un mezzo di fund raising necessario per il finanziamento dei progetti per interventi a sostegno della sanità e delle emergenze sociali dei più poveri.

I componenti della Follband sono volontari AIFO appartenenti al gruppo di L'Aquila. Attualmente la formazione, tutta maschile, è composta da:

Michele Iannacci - cantante
Pasqualino Romanelli - tastiere
Bruno Guardiani - chitarra solista
Antonio Nusca - chitarra ritmica e armonica
Ugo Cipriani - chitarra basso
Massimo Gallucci - chitarra acustica e percussioni
Pietro Rossi - batteria

Lo spettacolo concerto dura circa 1 ora e cinquanta minuti.
Durante l'esecuzione di brani rock melodico, per la maggioranza grandi successi internazionali i cui contenuti fanno spesso riferimento ai temi di solidarietà, giustizia e pace, viene proiettato un video con attinenze ai progetti AIFO, ai paesaggi dei luoghi dove è presente AIFO ed a momenti di vita del Gruppo AIFO/aq e della Follband.

Ad oggi sono 54 i concerti eseguiti dalla Follband, alcuni dei quali anche in grandi città e teatri considerevoli come ad esempio il "Tenda Strisce di Roma".

La Follband è disponibile per tutte le attività di sensibilizzazione e di fund raising dei Gruppi AIFO nazionale.e degli altri Enti non profit per attività di solidarietà nei confronti degli ultimi

Per ulteriori informazioni e prenotazioni rivolgersi a:
Antonio Nusca tel. 3396702820
Michele Iannacci tel. 0862451849

Le foto della Folband in concerto. Elenco dei concerti aggiornato ad agosto 2007
1 - 17.12.94 - sora - trivigliano comunità in dialogo
2 - 20.12.94 - l'aquila - sala giovanni paolo II - campagna antimine
3 - 27.01.95 - l'aquila - teatro s. agostino - gmml 95
4 - 18.02.95 - avezzano - don orione - gmml 95
5 - 09.04.95 -l'aquila - sala caputo gesuiti - giornata mondiale gioventù
6 - 11.05.95 -l'aquila - teatro don bosco - conferenza sulla donna
7 - 29.06.95 -tornimparte - sensibilizzazione aifo
8 - 30.06.95 -l'aquila - scuola de amicis - sensibilizzazione aifo - artestate
9 - 09.12.95 - rimini - convegno nazionale aifo
10 - 26.01.96 - l'aquila teatro don bosco - gmml 96
11 - 11.02.96 - l'aquila teatro don bosco - conc. Per suore zelatrici
12 - 29.06.96- prata d'ansidonia - sensibilizzazione aifo
13 - 21.09.96 - civitella roveto - congresso eucaristico - veglia dei giovani
14 - 01.02.97 -l'aquila - teatro comunale - gmml 97
15 - 07.12.97 - fiuggi - convegno nazionale aifo (nuova Follband)
16 - 21.12.97 - l'aquila - basilica di collemaggio - anniversario fondazione scout
17 - 25.04.98 - l'aquila - chiostro convento s. giuliano - capitolo francescano
18 - 19.07.98 - civitella val di chiana arezzo - sensibilizzazione aifo
19 - 15.01.2000 - preturo - casa circondariale - conc. Per detenuti
(completamento nuova follband)
20 - 27.02.2000 - l'aquila - s. pio x - gmml 2000
21 - 27.05.2000 - l'aquila - piazza palazzo alir - rinviato per piogg
22 - 29.05.2000 - rocca di mezzo - progetto imperatriz aifo
23 - 08.12.2000 - l'aquila teatro don bosco - festa dell'Immacolata
24 - 26.05.2001 - l'aquila castello cinquecentesco - volontari in piazza
25 - 10.06.2001 - l'aquila piazza duomo - giornata per la pastorale giovanile
26 - 16.06.2001 - navelli - sensibilizzazione aifo
27 - 13.07.2001 - barisciano - sensibilizzazione aifo con Tuareg
28 - 15.07.2001 - cerratina (pescara) - Pro - loco e Comunità parrocchiale Don Antonio - "Rock e Arrosticini"
29 - 07.09.2001
- vasto - sensibilizzazione AIFO con Tuareg
30 - 23.03.2002 - l'aquila - teatro ridotto - progetto kenia (alupe kadem)
31 - 19.05.2002 - l'aquila - teatro s. Filippo - giornata del pensiero scout -
32 - 23.05.2002 - roma - teatro tendastrisce - acqua azzurra acqua chiara -
33 - 09.06.2002 - l'aquila sala giovanni paolo II - Pastorale giovanile

LA DIATRIBA MEDIATICA -

Ad ostacolare maggiormente questo assenteismo nei confronti della voce dei cittadini, è giunta la diatriba mediatica tra chi è al vertice della ricostruzione. Dagli inizi di marzo si assiste quotidinamente ad interventi e dichiarazioni di Massimo Cialente e Gianni Chiodi, con lo zampino di Gaetano Fontana, coordinatore della Struttura tecnica di missione, che giocano alla patata bollente su cause e colpe di questa lentezza operativa e probabilmente decisionale. Ma anche su questo punto, l’idea generale, è che alla base ci sia sempre una strumentalizzazione politica, ancora una volta l’Aquila utilizzata come scenografia perfetta per ottenere consensi, a suon di slogan e di “procede tutto bene” oppure “va tutto male”. Ma malgrado ogni ostacolo, tempistica e sacrificio, gli aquilani vogliono e scelgono di restare all’Aquila, probabilmente per lo stesso motivo che porta anche Giusi Pitari a rimanere: “Non ce la farei. Chiamatelo amore, attaccamento, quello che volete. Ma non me ne vado. E poi resto anche per continuare a denunciare queste cose, a dire quello che non va e senza far parte di nessun schieramento politico.”

LA SPERANZA

- E a dare ancora speranza alla città c’è anche la forte presenza dei giovani che, come ricorda anche Giusi Pitari, “quando si uniscono e chiedono riescono anche ad ottenere. Sono loro che possono davvero investire sul futuro dell’Aquila. Tutta la mia fiducia va a loro, perchè secondo me possono cambiare le cose.” A confermare quanto raccontato dalla prorettrice dell’Università, giungono le parole di Jacopo, nato e cresciuto all’Aquila e deciso a restarci. L’appartamento in cui viveva con la madre e il fratello è stato classificato E ed ora abita nel piano CASE a Coppito. Nella vecchia abitazione, i cui lavori dovrebbero iniziare alla fine di marzo, i danni sono apparentemente minimi, se non fosse che all’esterno una crepa occupa l’intera parete destra dell’edificio. Malgrado la paura e l’incertezza sul da farsi, che avrebbe coinvolto chiunque la notte del 6 aprile 2009, Jacopo e i suoi familiari sono riusciti a fuggire senza riportare danni. Ma il posto in cui vivevano, adesso, è un quartiere fantasma. Solo due case sono tornate ad essere occupate dai proprietari. I NUOVI APPARTAMENTI - Nell’appartamento nuovo, invece, il senso di intimità viene visibilmente a mancare. Una casa al piano terra, le cui finestre danno direttamente sull’esterno dell’edificio, e intorno alle quali Jacopo ha costruito una sorta di cancellata in modo da impedire a chiunque passasse di poter entrare direttamente nel suo salotto. L’interno ha un tocco di personalità necessario a rendere l’arredamento meno freddo. Un ingresso con saloncino, tavolo e piano cottura, un bagno senza finestre e due stanze da letto. Un appartamento niente male, in fondo, ma Jacopo e la sua famiglia non dimenticano che è solo in prestito. Non c’è possibilità di appendere calendari o altro alle pareti, come non si deve correre il rischio di rovinare i mobili o di rompere un piatto o un bicchiere. Una realtà finta, che regala abitudini domestiche finte, ma che è necessaria e per la quale gli aquilani non dimenticano di essere riconoscenti. Ma d’altra parte sentono come proprio il diritto di sapere quanto altro tempo dovranno vivere così, quando potranno guardare avanti perchè la ricostruzione sarà finalmente stata avviata in maniera concreta. Quando potranno avere delle risposte alle loro innumerevoli e legittime domande. Ma gli aquilani ci sono, la forza dell’Aquila sono loro che, con orgoglio ed ostinazione, non abbandonano un desiderio più che lecito. Basta girare per le vie del centro che, malgrado sia ancora oggi militarizzato, esprime con dignità spontanea la voglia di rivedere la propria città rinascere, con la gente che occupa le vie, i giovani che passeggiano ed invadono i locali, gli anziani seduti nei tavolini dei bar. E poi ci sono le strade, con le loro transenne invase di foto, lettere, poesie e striscioni. Tra queste una, tra tante, ingloba un pensiero unico e determinato, probabilmente rivolto a chi vede l’Aquila come una città fantasma, ormai morta e dimenticata: “Riferite che la nostra cocciuta ostinazione ha radici profonde. Che vogliamo tornare a viverci, nella nostra città morta e nei piccoli centri morti.”